Megalopolis è l’ultimo attesissimo film scritto, diretto e co-prodotto da Francis Ford Coppola, con un cast stellare che include Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Forest Whitaker e Jon Voight e molti altri attori.
In questa “favola” il visionario architetto Caesar Catilina (Adam Driver) è determinato a costruire, insieme a Julia Cicero (Nathalie Emmanuel), una città utopica con un materiale di sua invenzione, il Megalon, per risollevare la società di New Rome. Per farlo però dovrà entrare in conflitto con l’ élite della città e con il suo sindaco, Francis Cicero (Giancarlo Esposito).
A prescindere dal fatto che il film sia piaciuto o meno al pubblico, non c’è dubbio che all’uscita dalla sala di ciascun spettatore ci siano stati non pochi sguardi perplessi. Sicuramente nessuno si aspettava questo risultato dalla travagliata storia di questa pellicola. Il punto è che è difficile trovare una trama, o meglio, bisogna scavare a fondo tra effetti sonori e visivi improvvisi, dialoghi e monologhi fuori contesto e scene scollegate tra di loro. Il problema di questi difetti è che creano un effetto “comico” indesiderato che ha portato alcune scene del film ormai cult a diventare veri e propri “meme”. Il tentativo di intrecciare temi filosofici profondi e innovazione tecnologica non si discosta molto dall’idea di base del Blade Runner di Ridley Scott e di altri film del genere usciti nel corso degli anni, quindi anche a causa di questa lunga gestazione perde l’originalità che forse avrebbe avuto uscendo qualche anno fa. Punto di forza sono sicuramente il ventaglio di personaggi e i loro interpreti, che forniscono una rappresentazione grottesca e moderna, l’idea di ispirarsi a nomi ed eventi della storia romana è sicuramente l’aggettivo qualificante del film.
È impossibile non parlare della grande attesa del pubblico per questo film, non solo per l’acclamato ritorno di Francis Ford Coppola, ma anche per l’epopea che ruota attorno alla produzione di questa pellicola. Una storia durata quarant’anni, fatta di continui tira e molla e che ha portato il regista a spendere gran parte del suo patrimonio per realizzarlo. Già il mito dietro questa produzione bastava a creare grandi aspettative: con questi presupposti un genio del suo calibro avrebbe dovuto sfornare un capolavoro memorabile. E in effetti lo fa, ma non per i motivi sperati. La pellicola ha diviso il pubblico come non accadeva da tempo, tra chi lo considera un’opera d’arte assoluta e chi crede che sia un flop di dimensioni colossali. Quello che è certo è che si tratta di una storia difficile da interpretare, almeno alla prima visione, e che anche dal punto di vista tecnico i risultati non sono stati dei migliori, nonostante il budget e l’evoluzione della computer grafica che ha attraversato gli anni della produzione del film.
Il lato positivo di Megalopolis è sicuramente la possibilità che ha dato alle nuove generazioni di vedere un film di Francis Ford Coppola in sala, un evento da celebrare per gli appassionati di cinema. Resta da capire se il risultato sia stato quello effettivamente voluto dal regista, ma non c’è dubbio che sia lui l’unico vero custode del significato del film. Quello che è certo è che si tratti di un’opera indimenticabile, che sia per un motivo o per un altro.
Maria Vitale